Non avevo mai pensato di andare in Sicilia in inverno, nè tanto meno di visitare l’Etna a gennaio. Non so perché, ma la bella isola italiana si associava nei miei pensieri soprattutto a spiagge assolate e a piazze bianche sotto la calura estiva. Invece mi è capitato di essere in Sicilia nel periodo invernale, e di aver scoperto un mondo davvero inatteso.
Quando si pensa all’Etna, si pensa subito al fatto che è un vulcano, e non si considera quindi l’aspetto più semplice, ovvero, che è anche una montagna che propone tutte le attività connesse a questo ambiente naturale.
Quando arriva la brutta stagione, si copre di neve come ogni altro monte. Ma quello che accade sull’Etna a gennaio non accade in nessun altro luogo del mondo: il candore della neve si affianca al nero delle grotte scavate dalle colate laviche, ed è come se inferno e paradiso potessero convivere per un po’ su questa terra.
Non ci si stupisce degli innumerevoli miti e leggende che sono nati sul conto di questo vulcano. Per gli antichi greci era abitato da divinità irose; secondo alcuni è qui che ha trovato rifugio il mitico re Artù dopo la caduta del suo regno di Avalon.
L’Etna A Gennaio: Le Ciaspole
Oltre a munirsi di sci, il modo migliore per avventurarsi sulle pendici dell’Etna innevato consiste nell’adottare le ciaspole, che consentono di muoversi sulla neve come galleggiando su una nuvola. Ovviamente ci si deve sempre attenere ai percorsi segnati: il vulcano è inserito nel Parco dell’Etna, che si è occupato di segnare molti sentieri naturalistici che possono essere percorsi in assoluta sicurezza tanto in inverno che in estate.
Quello che non molti immaginano è che l’Etna a gennaio, come in ogni altro periodo dell’anno, offre un panorama davvero molto variegato. Infatti non è formato solo dal suo picco principale, che si innalza a 3350 metri di altitudine; intorno si trovano molti coni secondari, detti avventizi, che danno vita ad un paesaggio lunare assolutamente unico nel suo genere.
In certi momenti, mentre si avanza tra i cumuli di neve scintillante sotto al sole, mentre nel cielo azzurro non galleggiano che poche nuvole anche loro perfettamente candide, ci si sente come astratti dalla terra, come sospesi in un altro mondo.
L’Etna A Gennaio: Punti cospicui
I marinai chiamano punti cospicui quelli che dal largo possono essere avvistati a terra come punti di riferimento. Anche durante un viaggio alla scoperta delle pendici dell’Etna a gennaio si possono trovare dei punti cospicui, luoghi di interesse che si possono raggiungere dai più vicini centri abitati. Molto nota è la Montagnola, picco di 2500 metri che si trova sul versante meridionale dell’Etna, che, per inciso, i locali chiamano semplicemente ‘a Montagna.
Una cosa curiosa da annotare è che la Montagna non ha sempre la stessa altezza: essa infatti, come un organismo vivente, cresce, eruzione dopo eruzione, avvicinandosi sempre di più a sfiorare il cielo.
A seguito di ogni eruzione il paesaggio può cambiare anche profondamente, e il visitatore lo può appurare di persona recandosi presso i Monti Silvestri, cinque coni eruttivi che si trovano sul versante sud e che si sono formati sulla fine dell’Ottocento.
Gli anfratti più suggestivi da visitare avanzando tra la neve sono sicuramente le grotte. Le grotte che costellano il vulcano come crateri lunari si sono formate a causa dello scorrimento della lava, ma ben presto l’uomo ne ha scoperto l’utilità.
In passato venivano usate come dispense, per conservare i cibi, poiché al loro interno veniva accumulata la neve. Oppure venivano usate come luoghi di sepoltura.
Una delle grotte imperdibili è la grotta dei Lamponi, che si trova nel comune di Randazzo, il sentiero per arrivare alla quale è però piuttosto impervio ed è quindi consigliato solo ai camminatori più esperti.
La grotta del Gelo si chiama così perché al suo interno vi è sempre del ghiaccio: in passato i pastori portavano qui ad abbeverare le loro pecore. Si raggiunge partendo da Linguaglossa e prevede un ultimo tratto in cui si avanza sulla lava solidificata.
L’Etna A Gennaio: Non Solo Natura
L’esplorazione dell’Etna a gennaio è un’emozione imperdibile per chi ama i paesaggi naturali, ma non solo. Non è raro incontrare chiese e luoghi di culto che qui sono stati costruiti, ad esempio il Santuario della Madonna della Roccia a Belpasso, o il Santuario della Madonna della Sciara a Monpileri.
Inoltre, al termine di ogni escursione, ci si può ritemprare con i prodotti tipici locali: il miele etneo, i vini DOC, i pistacchi di Bronte che crescono solo su questi terreni scoscesi.
Photo credit:
1) L’etna innevato visto da Milo => Davide Restivo
2) Uso delle ciaspole => Wikipedia